Di Carlotta Mortarino
È stata abusata per 15 anni, dal compagno della propria madre. Ha dovuto abortire più volte. È diventata per il suo sfruttatore un oggetto da possedere, vendere e barattare per soldi. Le è stata sottratta la possibilità di vivere un’adolescenza felice.
Questo è il vissuto di una ragazza di Milano, adesso ormai donna di 38 anni.
Dentro le mura della propria casa, situata a Crescenzago, nella periferia Nord Est di Milano, una ragazza di 12 anni subiva continui abusi sessuali, violenze psicologiche e minacce.
Il carnefice era il padrino, un uomo di 73 anni originario di Cerignola, che il 4 gennaio 2022 è stato condannato a oltre 10 anni di carcere.
Le violenze erano iniziate nel maggio del 2005, quando la giovane era appena adolescente. Subito aveva sporto denuncia, ma le intimidazioni del suo violentatore erano pressanti e avvertiva il pericolo che ci potessero essere ritorsioni sul fratello, così la ragazza ha ritirato le accuse, e proprio per questo suo ripensamento è stata costretta a patteggiare una pena per calunnia.
Nonostante il suo disperato bisogno di essere aiutata è rimasta sola a patire abusi terrificanti e stupri costanti, dovendo inoltre vivere segregata in casa. Infatti, poteva uscire solo accompagnata dall’uomo, non trovando così alcuna occasione per liberarsi da una simile agonia.
È stata poi costretta a due matrimoni combinati, uno nel 2007 e uno nel 2016, con due cittadini stranieri desiderosi di ottenere il permesso di soggiorno, che per averla in moglie hanno versato al padrino in un caso fino a 5 mila euro.
Infine, come conseguenza ai rapporti sessuali subiti, la ragazza ha dovuto abortire tre volte.
Il terrore durò fino all’agosto del 2020, anno in cui ha trovato il coraggio e la forza di fuggire, sostenuta dal fidanzato, con cui è andata a vivere insieme alla figlia. La sua decisione ha portato ad una lite furiosa che ha richiesto l'intervento dei carabinieri, coordinati dalla pm Michela Bordieri.
In questa occasione sono scaturite le indagini e la successiva condanna dell’uomo, che non solo ha segregato in casa la figliastra come se fosse una sua proprietà e l’ha maltrattata per anni, ma tra il 2019 e il 2020 ha abusato per sei mesi anche di un’amica di famiglia, ospite nell’appartamento di Crescenzago.
Il Gup di Milano Guido Salvini ha descritto l’uomo come un "vero padrone portatore di una mentalità arcaica" e ha sottolineato come i comportamenti ripetuti dello stupratore abbiano leso l’equilibrio psicologico della sua vittima.
La donna ancora una volta è stata considerata alla stregua di un oggetto che si deve possedere, priva di sentimenti e dignità, da tenere soggiogata per poter soddisfare il proprio piacere.
Avvenimenti di una simile gravità sono un esempio di come la concezione patriarcale, maschilista e violenta che dilaga nella nostra società possa evolversi in perversioni aberranti e in soprusi ingiustificabili.
Lo scorso anno l’Italia ha pianto più di 100 vittime di femminicidio e ha registrato un aumento delle violenze di genere, ma malgrado tutto ciò il 2022 si è aperto con un caso talmente critico da dimostrare che il passato e il dolore non sono d’insegnamento alla società.
La lotta ai femminicidi e alle violenze quotidiane deve essere portata avanti ogni giorno, nonostante gli avvenimenti atroci rimangano una costante e possano demoralizzare coloro che sperano in un futuro privo di una simile sofferenza. Non deve perdurare una condizione sociale così brutale da considerare insignificanti maltrattamenti, oppressioni ed omicidi.