No alla guerra intrapresa da Putin! Fuori l’Italia dalla NATO! Fuori la NATO dall’Europa!
Di Albert Ifrim
La totale neutralità del nostro governo rispetto al conflitto che sta avendo luogo in Ucraina è stato il tema principale della manifestazione “Europe For Peace” di sabato 5 marzo a Roma. All’iniziativa promossa dalla Rete Pace e Disarmo hanno aderito un gran numero di associazioni e movimenti attivisti provenienti da tutta Italia, che unendosi sotto un’unica voce si sono opposti alla guerra in ogni sua forma. Perché è proprio di questo che si tratta: c’è la possibilità di una nuova guerra mondiale alle porte dell’Europa. In Ucraina in effetti, dopo l’attacco militare ordinato da Putin, la situazione si sta aggravando ogni giorno di più: decine di morti innocenti, anche civili, centinaia di feriti e milioni di profughi. Non possiamo restare in silenzio di fronte agli interessi guerrafondai e imperialisti delle superpotenze in gioco, alla politica criminale russa e alle gravissime responsabilità dell'Occidente e della NATO, di cui l’Italia è Paese membro. L’inizio di una nuova guerra mondiale porterebbe ad uno scontro atomico in grado di distruggere la vita nell’intero pianeta. Per questo motivo è urgente pretendere il cessato il fuoco immediato, il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino, la creazione e il mantenimento di corridoi umanitari e l’instaurazione di un dialogo diplomatico autentico e non fatto a suon di bombe.
Il governo di Mario Draghi, l’apostolo della finanza internazionale, ha scelto di seguire la pace inviando armi in Ucraina, stracciando così la Costituzione che, nell’articolo 11, prevede il ripudio della guerra come mezzo risolutivo delle controversie internazionali. Il continuo aumento delle spese militari italiane in chiave NATO, invece, quest’anno ci porterà a investire 26 miliardi di euro. Sono fondi che verranno tolti alla sanità, all’istruzione, all’ambiente. Tutto ciò mentre in Italia le persone che vivono in condizioni di povertà assoluta sono circa 6 milioni.
Oltre agli attacchi militari e criminali portati avanti dalla Russia di Putin, come cittadin3 italian3, abbiamo il dovere di condannare le responsabilità della NATO, degli USA e dell’Italia in questo conflitto. A cominciare dall’espansione della Nato nell’Europa orientale in questi ultimi dieci anni, le installazioni di missili al confine con la Russia, l’inglobamento di sempre più Paesi sotto la sfera d’influenza americana: il tutto contrariamente allo scopo per il quale l’Alleanza atlantica è stata creata, ovvero la difesa dei propri alleati da un eventuale attacco dell’URSS durante la Guerra Fredda. E poi ancora gli Stati Uniti d’America si sono resi complici negli anni passati del finanziamento di movimenti neonazisti all’interno dell’Ucraina, che hanno profondamento diviso la popolazione del paese.
In tutto questo, è riprovevole l’ipocrisia europea e l’indifferenza politica e mediatica dei mezzi di informazione occidentali, che hanno scelto di non vedere negli anni passati l’aumento delle tensioni tra gli Stati che già si preparavano al conflitto. Ed è inaccettabile l’asservimento della politica europea e italiana agli interessi guerrafondai americani, non solo in questo conflitto ma anche in quelli passati: con la scusa di esportare il “modello democratico” occidentale nei territori medio-orientali, l’Italia e i paesi membri della Nato hanno finanziato guerre in Afghanistan, Iraq, Siria, Libia, rendendosi colpevoli di genocidi, persecuzioni e violazioni dei trattati internazionali.
Se vogliamo veramente ripudiare la guerra come mezzo risolutivo delle controversie internazionali il primo passo è uscire dalla NATO, seguendo così una politica estera indipendente e capace di promuovere la risoluzione diplomatica dei conflitti. Solo così potremo riacquistare la nostra sovranità parlamentare, politica, economica e decisionale che non potrà essere garantita finché saremo all’interno di questa organizzazione criminale e guerrafondaia.
La dichiarazione della nostra neutralità rispetto al conflitto potrebbe dare un vero messaggio di pace e di diplomazia, in grado di agevolare la distensione e fermare l’escalation che potrebbe presto portarci sull’orlo di uno scontro nucleare mondiale, estinguendo così la vita sul nostro pianeta.
Per denunciare tutto questo abbiamo scelto l’arte. Nel mezzo delle bandiere ucraine e della pace, tra coloro che mossi dagli ideali di giustizia e libertà sono giunti nella capitale, abbiamo portato una rappresentazione artistica riadattata a una delle nostre ultime opere, “Game Over”, cercando di sensibilizzare la collettività sulle responsabilità delle forze geopolitiche (Russia e Stati Uniti) che per sporchi interessi economici ci trascineranno verso un nuovo conflitto mondiale in grado di annientare la vita di miliardi di persone. Ma noi non l’abbiamo scelta questa guerra e non possiamo dimenticarci del nostro passato. Dobbiamo unirci per essere un fronte unico in favore della pace, perché se scoppierà una guerra atomica le responsabilità saranno di tutte le parti in causa. Per questo motivo dobbiamo gridare insieme: NO ALLA GUERRA! NO A PUTIN! NO ALLA NATO!
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