“Segreti estivi”: il concerto artivista organizzato da Our Voice
Di Paco De Nuzzo
Una serata ricca di arte, musica ed emozioni a Palermo ha coinvolto il pubblico dell’Averna Spazio Open (Cantieri Culturali alla Zisa), domenica 21 luglio. L’evento, organizzato dalla nostra associazione e intitolato “”Segreti Estivi” è iniziato al calare del sole con una jam session che ha visto esibirsi diversi artisti e musicisti di Palermo e non, tra cui le band (…) e (…), Paolo Bassani, Nicolò Ferro (Milano), Roberto Pezzini (Gubbio).
Alle 21 in punto il concerto: un’ora e mezza di musica inedita scritta ed eseguita da artisti e artiste provenienti da varie parti d’Italia e diretti dalla cantautrice Chiara Bruno (in arte Pridea). Voci maschili, voci femminili e strumenti di vario tipo hanno creato un interessante mix di generi ed influenze che ha fatto cantare, ballare ed emozionare gli ascoltatori e le ascoltatrici.
La musica proposta domenica sera all’Averna Spazio Open non ha però tralasciato i messaggi di denuncia e di lotta portati avanti dall’associazione Our Voice. Gli artisti e le artiste hanno saputo unire il divertimento alla serietà, toccando, con la loro arte, temi importanti come la discriminazione, il genocidio in Palestina, la lotta alla mafia.
Il concerto ha raggiunto il suo culmine con la meravigliosa poesia scritta e interpretata dalla fondatrice di Our Voice, Sonia Bongiovanni.
Degni di nota la scenografia e gli allestimenti: cuscini, tappeti, lampade e comodini hanno dato un tocco di intimità e vicinanza tra pubblico e artisti, che si sono finalmente uniti a concerto concluso per ballare insieme altre due ore con le musiche della bravissima DJ Ornella P.
L’evento è stato accompagnato da una mostra in cui sono state esposte delle foto scattate durante un viaggio in Palestina realizzato da alcuni componenti di Our Voice nell’agosto del 2023. Una documentazione che mostra da un lato tutta la violenza del regime israeliano, che si manifesta nell’occupazione illegale di interi territori e nelle umiliazioni e torture che il popolo palestinese subisce quotidianamente, ma dall’altro testimonia la presenza viva e partecipe dei palestinesi, la cui memoria che si tramanda di generazione in generazione, insieme alla lotta costante, rappresenta il più alto simbolo di resistenza.