
“Palermo scende in piazza: un corteo dal basso per verità, giustizia e memoria viva”

“Palermo scende in piazza: un corteo dal basso per verità, giustizia e memoria viva”
Conferenza stampa in Piazza Verdi per la manifestazione del 23 maggio in memoria della Strage di Capaci.
A 33 anni dalla strage di Capaci, Palermo torna a farsi sentire con un corteo che nasce dal basso, costruito da giovani, studentə, lavoratorə, cittadinə che non accettano il silenzio né l’oblio. Il 23 maggio, alle ore 15:00, da piazza Verdi partirà una mobilitazione popolare e intersezionale promossa da oltre quaranta realtà sociali, tra cui anche Our Voice. L’obiettivo è chiaro: riaffermare con forza la necessità di verità e giustizia, non solo per Capaci e via D’Amelio, ma per tutte le stragi di Stato e per ogni forma di connivenza tra mafia, politica ed economia.
Non si tratta di un corteo “contro”, come spesso si cerca di etichettarlo, ma di un’iniziativa per la lotta concreta alle mafie, per i diritti sociali, per una memoria viva che non può essere ridotta a cerimonia istituzionale. "Questo non è un contro corteo, come è stato descritto varie volte, ma un corteo della città di Palermo – ha dichiarato Marta Capaccioni, attivista di Our Voice –. Proporremo temi che nelle commemorazioni ufficiali non si trovano e che attualizzano la memoria di Giovanni Falcone: sulla strage di Capaci pretendiamo piena giustizia e verità, il silenzio di fronte a questo non serve".
Da Piazza Verdi il corteo proseguirà via Cavour, via Roma, via Libertà e infine via Notarbartolo, fino a raggiungere i pressi dell’Albero Falcone. Olga Giunta, del Coordinamento Giovani CGIL Palermo, ha sottolineato: "Vogliamo creare un'alternativa alla passerella politica che vediamo ogni anno. La nostra proposta è quella di un'antimafia intersezionale, che ribadisca la libertà di studenti, lavoratori e cittadini e l'accesso a tutti agli stessi diritti: è nella precarietà che si sviluppa il sistema mafioso, e attraverso queste logiche Cosa nostra continua a progredire. Noi vogliamo uno Stato che garantisca le stesse possibilità e gli stessi livelli di partenza a tutti, le nostre stelle polari sono legalità e giustizia sociale".
Ha aderito al corteo anche Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo e leader del Movimento delle Agende Rosse, che pur non potendo essere presente fisicamente, ha voluto esprimere la propria vicinanza. Una presa di posizione che per noi ha un valore profondo. "Di fronte alle polemiche recenti – ha dichiarato Andrea La Torre, del collettivo giovanile Attivamente – vogliamo ribadire le istanze di una mobilitazione che parte dal basso e ha ancora il coraggio di chiedere giustizia e verità a oltre trent'anni di distanza dalle stragi di Capaci, via d’Amelio e del resto d'Italia. L'adesione di Salvatore Borsellino al nostro corteo ci rende felici, la nostra piattaforma è in piena linea con quello che denuncia da decenni: pure lui vuole piena verità sull'omicidio del fratello, la sua lotta è anche la nostra".
Il corteo vuole essere anche una mobilitazione per denunciare il presente: le riforme sulla giustizia che ostacolano le indagini antimafia, le politiche di riarmo e guerra che sottraggono risorse a scuola, sanità e sicurezza sul lavoro. E quindi affermare che la lotta alla mafia passa attraverso la giustizia sociale. Il tutto con una voce collettiva. Un coro: “Non chiedeteci silenzio”.