Our Voice
Presentazione
Intro
Our Voice è un’organizzazione di volontariato, laica e apartitica, composta da giovani di diverse parti del mondo che attraverso l’attivismo, il giornalismo, il volontariato e ogni forma di arte è costantemente impegnata in una denuncia che tocca ogni ingiustizia sociale, concentrandosi nelle responsabilità politiche ed istituzionali del nostro Paese: a partire dalle mafie, dai sistemi criminali e dalla corruzione che le alimenta, per arrivare alle forme - vecchie e nuove - di razzismo, di fascismo e di patriarcato, al finanziamento delle guerre, del mercato delle armi e dei regimi di Apartheid, alla rete criminale italiana ed europea dei traffici di rifiuti tossici, alle problematiche ambientali, alla censura mediatica, ai femminicidi, i transfemminicidi ed ogni violenza di genere.
Nascita & Sviluppo
Nasce da un'idea di Sonia Bongiovanni che, all'età di 12 anni, assieme ad un gruppo di amici e amiche, decise di creare una compagnia teatrale amatoriale con cui intraprendere la strada del "teatro sociale". Con il tempo e a seguito di molti viaggi in Italia e in America Latina, Our Voice ha sempre più modificato il suo carattere e la sua struttura fino a diventare un vero e proprio Movimento culturale su scala internazionale. E, infine, diventare un'Organizzazione di volontariato aperta a tuttə coloro che possiedono gli stessi ideali di cui si fa portavoce.
Inizialmente, il tutto è stato reso possibile grazie all'Associazione FUNIMA International, attiva nel campo della solidarietà in difesa dei diritti dell’uomo, e all'Associazione Culturale Falcone e Borsellino, che dal 25 marzo 2000 edita ANTIMAFIADuemila: una rivista che denuncia quotidianamente le criminalità organizzate come Cosa Nostra, 'Ndrangheta, Camorra ed i sistemi criminali. Investigando, inoltre, i modi con cui queste agiscono e proliferano in stretta connessione con il potere politico, economico e istituzionale deviato e occulto. Ed è proprio in seno alle due realtà sopra citate che ha avuto luce Our Voice. Unendo, così, l'aiuto umanitario e la denuncia alle ingiustizie sociali e ai sistemi criminali in un unico movimento giovanile.
L’Organizzazione di Volontariato
Attraverso attività di ricerca, di sensibilizzazione, di mobilitazione e di pressione politica, Our Voice si impegna nella ricerca della verità e nella difesa della vita e dei diritti inviolabili di ogni essere umano sanciti nella nostra Costituzione e in altre Carte internazionali: legalità, libertà di stampa, libertà di espressione e infine un’uguaglianza che garantisca sostanzialmente e di fatto la pari dignità sociale tra uomini, donne e ogni soggettività, senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua, di religione, di opinioni politiche o di condizioni personali e sociali.
Our Voice inoltre progetta e organizza spettacoli teatrali e concerti; opere audiovisive, musicali e multimediali; opere delle arti visive; ma anche laboratori, corsi e seminari presso strutture scolastiche e/o strutture pubbliche e private, finalizzati alla sensibilizzazione dei/delle partecipanti sugli scopi sociali e al coinvolgimento dei ragazzi nelle suddette attività; conduce iniziative volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sulle attività svolte dall'associazione e sulle tematiche in seno alla stessa. Infine, Our Voice elabora prodotti editoriali cartacei, digitali e multimediali, produce programmi e format radiofonici e televisivi ed ogni altra attività compatibile e coerente con le attività di interesse generale come sopra individuate.
Commissioni/Temi
Basandoci su dati, documenti e su una conoscenza approfondita degli avvenimenti a livello politico, geopolitico, economico e sociale, con il nostro lavoro cerchiamo di testimoniare come tutte le ingiustizie sociali siano in realtà collegate tra loro e soprattutto causate da uno stesso “sistema criminale integrato”. Si tratta di un insieme di centri di potere, di apparati e di soggetti che operano infedelmente e in maniera coordinata e organizzata in vari ambiti della nostra società e che ricoprono il più delle volte posizioni strategiche a livello nazionale e mondiale, soprattutto nel campo finanziario, bancario, economico ed imprenditoriale, ma anche politico ed istituzionale.
Proprio in virtù del filo che unisce ogni ingiustizia all’altra, abbiamo deciso di non limitarci ad una sola tematica, ma di creare le “Commissioni”, per poter unire la denuncia e le lotte sociali verso un unico sistema.
Con la commissione ANTIMAFIA denunciamo le mafie italiane (Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita) che da ormai più di 150 anni sono radicate nel nostro territorio e soprattutto i rapporti che queste intrattengono con esponenti corrotti della politica, dell’imprenditoria, delle banche, e persino del mondo della massoneria deviata.
Le mafie, proprio grazie a questa rete, sfruttando le crisi economiche e i mutamenti politici e sociologici, si sono infiltrate in ogni ambito della vita sociale: dalla politica all’informazione, dagli ambienti lavorativi a quelli immobiliari, dal settore dei trasporti a quello della sanità. Gestiscono il traffico di droga, il traffico di rifiuti tossici, quello di esseri umani e infine il traffico di armi. Il fatturato sommerso di tali attività illecite viene reinvestito e riciclato all’interno dei circuiti bancari e finanziari a livello nazionale e internazionale e spesso quel denaro sporco viene utilizzato per finanziare gruppi terroristici e nuovi conflitti bellici.
Proprio per questo con la commissione GEOPOLITICA denunciamo l’appartenenza del nostro Paese alla NATO, la sottomissione della politica italiana ai dettami imposti dagli Stati Uniti d’America e la conseguente perdita totale della nostra sovranità politica, monetaria e difensiva.
Violando ripetutamente l’art. 11 della nostra Costituzione che “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli” l’Italia ha finanziato guerre in varie parti del mondo, rendendosi complice di genocidi, della distruzione di interi paesi e della morte di centinaia di migliaia di civili innocenti.
Per questo motivo abbiamo deciso di abbracciare anche la causa palestinese. La PALESTINA infatti, subisce da ormai più di 70 anni il regime di Apartheid israeliano e un genocidio perpetrato dalle forze sioniste, e sostenuto da accordi commerciali e militari tra aziende italiane, internazionali e Israele. Denunciamo la profonda crisi sociale e umana nella striscia di Gaza (infanzia negata, disoccupazione, povertà ecc.), la violazione del diritto al ritorno per i 6 milioni di profughi costretti a lasciare la terra palestinese, la distorsione dell’informazione mediatica in Italia a causa dell’influenza delle lobby sioniste. Le industrie militari italiane sono complici di questo genocidio, vendendo armi non solo ad Israele, ma anche ad altri stati africani e medio-orientali, approfittando della instabilità politica dei governi per sfruttare le risorse ambientali dei vari territori.
E sono proprio le politiche neoliberiste e neo-colonialiste e il conseguente accaparramento delle risorse naturali, minerarie, idriche e petrolifere da parte delle superpotenze a rappresentare spesso l’origine di guerre e di conflitti in molti paesi del mondo. Con la commissione AMBIENTE, oltre a denunciare la crisi ecologica e i profondi danni ambientali causati dalle attività di estrazione e di produzione intensiva da parte di imprese e multinazionali, denunciamo anche i mercati delle ecomafie e le infiltrazioni mafiose all’interno della green economy, le agevolazioni alle industrie petrolifere, l’apertura di nuove centrali nucleari, gli abusi dell’industria alimentare e la privatizzazione dell’acqua.
I contesti di conflitto, di povertà e di persecuzione generati dalle guerre hanno provocato lo spostamento forzato di grandi masse di persone, che sono rimaste profughe, e grandi flussi migratori che arrivano in Italia e in Europa (e in altre aree del Pianeta) utilizzando rotte diverse. Con la commissione ANTIRAZZISMO infatti, denunciamo la politica migratoria del nostro Paese, ancora incompleta ed inefficiente, la mancanza di investimenti nei centri accoglienza e i finanziamenti stanziati dai nostri governi nell’addestramento della guardia costiera libica, responsabile di violenze e soprusi all’interno dei centri di detenzione libici. Denunciamo inoltre, il clima dilagante di odio e di razzismo, alimentato dall’ipocrisia della sinistra e dall’estremismo della destra.
Oggi non sono solo le persone afro-discendenti a subire forme di discriminazione razziale, ma anche tuttə coloro che vengono consideratə “diversə” dalla società e che per il loro sesso, il loro genere o il loro orientamento sessuale vengono emarginati e penalizzati, in ogni ambito della società, da quello familiare a quello lavorativo, da quello scolastico a quello sportivo e così via. Per questo motivo abbiamo deciso di abbracciare la causa FEMMINISTA, la causa della comunità LGBTQIA+ e la causa dei DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA, tra loro profondamente collegate. Con la commissione femminismo denunciamo il sistema sociale basato su una mentalità patriarcale ed eteropatriarcale e sulla socializzazione di genere, che condiziona i/le bambinə nella loro crescita fin dalla loro infanzia e li incasella secondo le aspettative della società. Denunciamo l’educazione sessista perpetrata all’interno degli ambienti scolastici, la sessualizzazione del corpo della donna nelle pubblicità e le disuguaglianze in ambito lavorativo e nello sport. Denunciamo inoltre, i femminicidi, i transfemminicidi e la pedofilia, soprattutto quella ecclesiastica, ma anche ogni altra forma di violenza, psicologica ed economica. E poi ancora l’assenza di misure efficaci di contrasto e di una filiera istituzionale organizzata di protezione per le vittime. E poi ancora, il business della tratta di donne, di bambine e di persone transgender, le terapie di conversione e lo sfruttamento della prostituzione.
Il clima di profonda intolleranza e di violenza attualmente dilagante in Italia e in altri Paesi del mondo, che alimenta le discriminazioni e l’odio per il “diverso” viene fomentato anche dai nuovi movimenti di matrice fascista e nazista. Infatti, con la commissione ANTIFASCISMO denunciamo proprio le nuove forme di fascismo: prima di tutto quella istituzionale, che si esprime appunto nelle ideologie dei vecchi e dei nuovi partiti, poi quella militare, che rappresentata dai casi di repressione violenta compiuti dalle forze dell’ordine o dall’esportazione delle tecniche repressive nei paesi dove vigono regimi dittatoriali, e infine quella economico che si esplica nelle politiche di multinazionali, come la Benetton, che sfruttano i territori di paesi in via di sviluppo espropriando le terre ai popoli nativi ed utilizzando modalità di azione violente e criminali.
Settori
Tutto ciò è reso possibile grazie ad una capillare e sinergica organizzazione di settori suddivisi in: Amministrativi e Culturali.
I primi, si occupano della segreteria e della parte amministrativa dell’ODV, ma anche della logistica e della comunicazione di Our Voice: aspetto cruciale per un’organizzazione di volontariato che vuole comunicare all’esterno la propria opinione e diffondere i propri progetti e ideali.
I settori culturali, invece, appartengono a quella categoria che si occupa di ideare, progettare e organizzare l’intero universo culturale e artistico della nostra associazione. Di quest’ultima categoria fanno parte, ad esempio, il settore Arte, suddiviso a sua volta in Arti Visive, Arti Sceniche e la “Production” (la casa di produzione video di Our Voice). Ma anche la Redazione rientra tra i settori culturali, così come il volontariato.
Conclusione
Tutte queste ingiustizie sono collegate l’una all’altra da un filo unico che si manifesta nell’offesa costante alla dignità di ogni essere umano, nella disintegrazione di costituzioni e Carte internazionali, nell’indifferenza e nell’omertà di chi resta in silenzio o si gira dall’altra parte.
Alla base c’è uno stesso sistema criminale che, quotidianamente, reprime diritti umani, civili e politici utilizzando le mafie, la corruzione, le guerre, le nuove politiche colonialiste e liberiste, le violenze di genere (e non solo), le discriminazioni razziali, i traffici illeciti e tanto altro.
Per questo motivo è necessario abbattere ogni frontiera e iniziare una RIVOLUZIONE CULTURALE GIOVANILE che non sia di classe ma che parta dal basso: cioè dalle scuole, dalle università, dalle strade, dai posti di lavoro, dai quartieri più abbandonati.
Una rivoluzione che sia capace di unire TUTT3 in un unico grido e di utilizzare l’arte, l’attivismo, la non violenza, la cultura e l’informazione, per pretendere un cambio generazionale nelle classi dirigenti e la trasformazione della nostra società in chiave anticoloniale, antiliberista, anti-atlantista, anti-patriarcale, antirazzista, antifascista e antimafia.